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apr 07

Nella brezza leggera – Giovani sui passi della croce

Sabato 17 marzo, via crucis del settore giovani dell’Azione Cattolica diocesana: una giornata di vento forte e tempo incerto, quasi inquietante rispetto al titolo dell’evento che ci aspetta, “Nella brezza leggera”. Appuntamento alle 20 sul sagrato della chiesa Matrice di Polignano a Mare, il vento si è calmato e davvero intorno a noi sembra esserci solo una brezza leggera. Giovani e giovanissimi arrivano alla spicciolata, i saluti agli amici sparsi per la diocesi, i libretti da distribuire. Poi, finalmente, l’arrivo del Vescovo Giuseppe, il saluto del presidente diocesano Giuseppe Ancona, le ultime note tecniche. Poi il silenzio e la preghiera. A guidarci, il brano dal Primo libro dei Re e il commento dell’arciprete don Gaetano Luca. “Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera”. Da qui inizia la nostra via della croce, che passa nelle mani dei giovani che si alternano tra le stazioni, tra le fiaccole e i simboli di ogni tappa. Primo momento, Gesù è condannato a morte. Riflettiamo in silenzio su Pilato e sulla sua decisione condizionata dalle urla della folla. Un video proiettato sul campanile della chiesa ci mostra le tragedie del mondo contemporaneo a cui non possiamo rimanere indifferenti. Secondo momento, Gesù cade sotto la croce. Già il profeta Isaia ci annunciava la nostra salvezza che passa per le mani di Dio. Mani che uniscono, mani che ci fanno riconoscere figli di un solo padre, mani che preghiamo affinché possano essere segno della  Sua presenza. Terzo momento, la Veronica asciuga il volto di Gesù. Veronica, quella donna che ha visto nel volto umano di Gesù, ferito e umiliato, il vero volto divino, che ci segue anche nel più profondo dolore. Una emozionante coreografia eseguita davanti ai nostri occhi è il simbolo della nostra ricerca di Dio, la nostra richiesta di vederlo, di incontrarlo e farlo conoscere al mondo. Quarto momento, Gesù muore in croce. Fermi nel cuore di Polignano, sul ponte che affaccia sul mare, riviviamo il momento più forte della via crucis. Quella croce che diventa parametro di ogni vittoria e simbolo di salvezza. Ci interroghiamo sul significato della croce nella nostra vita e chiediamo a Dio di accogliere la sua eredità di tenerezza, di liberarci dalla tristezza, di essere “sollevati e soddisfatti se la nostra vita è così donata da essere sprecata”. Quinto e ultimo momento, Gesù è deposto nel sepolcro. Dal sepolcro, luogo di morte e di silenzio, Gesù è risorto e ha soffiato nei nostri cuori la speranza. E nella preghiera chiediamo a Dio di tirarci fuori dal sepolcro del peccato e delle nostre paure, chiediamo la grazia di tradurre il Vangelo in gesti concreti, di diventare portatori di speranza. Il nostro Vescovo chiude questo appuntamento importante della Quaresima esortandoci a mantenere sempre viva la nostra speranza in Dio, a mantenere accesa la nostra fiamma, a “volare alto”, prendendo ispirazione dall’illustre concittadino di Polignano a Mare, Domenico Modugno. Possa questa brezza leggera guidarci verso la vera vita, con la luce di Cristo risorto nel cuore.

 

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